CFP: La questione del bambino in Merleau-Ponty: letture e sviluppi

Submission deadline: April 28, 2025

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Anche se ricche di possibili approfondimenti e aperture, le riflessioni in ambito psicologico e pedagogico che ruotano intorno agli studi sul bambino nell’opera di Maurice Merleau-Ponty trovano in letteratura poco riconoscimento e valorizzazione. Raccolti principalmente nei corsi tenuti al Collège de France tra il 1949 e il 1952, queste indagini impegnano il filosofo e fenomenologo francese in un dialogo con il contesto scientifico dell’epoca. In linea con le riflessioni svolte, tra gli altri, da Ferdinand de Saussure, Claude Lévi-Strauss e Jacques Lacan, Merleau-Ponty sviluppa il tema dello sviluppo infantile attraverso l’analisi di due macro tematiche fondamentali: il rapporto tra bambino e mondo durante le prime fasi di vita e l’acquisizione del linguaggio. L’analisi del primo tema mette in evidenza l’andamento parallelo dello sviluppo della percezione di sé e del mondo da parte del bambino. Approfondendo riflessioni già svolte per la stesura della Fenomenologia della percezione, il concetto si intreccia con l’impostazione ontologica che il filosofo adotterà maggiormente nei suoi studi più tardi. Anticipando infatti le riflessioni presenti nei corsi sulla natura e in quello che sarà Il visibile e l'invisibile, le lezioni sulla psicologia e la pedagogia del bambino analizzano questioni quali la temporalità delle relazioni tra soggetti, l’istituzione dell’identità soggettiva, la struttura attiva/passiva dell’intenzionalità nello sviluppo della soggettività, il ruolo e i modi dell’apprendimento del linguaggio, l’indivisione e il transitivismo primordiali, tracciando la forma della struttura relazionale, corporea e plurale, in cui le diverse soggettività si trovano sin dall’inizio immerse. Riprendendo gli studi di Henri Wallon, Jean Piaget e Paul Schilder, Merleau-Ponty rivede il tema della specularità dell’altro analizzando l’istituzione dell’interiorità e dell’esteriorità nello sviluppo infantile attraverso la centralità della nozione di schema corporeo. La percezione dell'altro da parte del bambino non si dà in forma di una mera immagine speculare, ma prende corpo dalla relazione di scambi affettivi, introiettivi e proiettivi derivata dall’esperienza di sé e degli altri, che si esprime in una strutturazione ontologica continua. Centrale in queste riflessioni è l’interpretazione della Lebenswelt husserliana in senso ontologico, attraverso cui Merleau-Ponty analizza la dimensione storica e comunitaria dello sviluppo individuale e intersoggettivo, facendo riferimento a un’intercorporeità originaria che non è destinata a essere superata con la maturità, ma definisce la pluralità intrinseca propria della soggettività umana. Questa impostazione è particolarmente evidente negli studi sull’acquisizione del linguaggio da parte del bambino. Inteso come mezzo di relazione tra soggetti, l'apprendimento linguistico viene analizzato nei suoi aspetti percettivi ed espressivi, nel legame con lo schema corporeo, attraverso il filtro più ampio dell’acquisizione di comportamenti e gestualità e nella forma di un “io posso” in atto. Centrale in questa analisi è la nozione di espressione. L’apprendimento linguistico, inteso come una sempre maggiore coesione con l’ambiente e allo stesso tempo come una sempre maggiore distinzione soggettiva rispetto a una pluralità originaria, non viene definito come un mero atto riproduttivo, ma come un atto creativo attraverso cui il soggetto si esprime ontologicamente. Si tratta di un salto qualitativo che si pone in linea con le riflessioni sull’opera artistica che Merleau-Ponty svolgerà qualche anno più tardi. L’apprendimento linguistico conduce il bambino a rintracciare e a portare alla luce ciò che non appare e che risulta nuovo in quanto trascende il reale fino a quel momento disponibile. La coesistenza di un ambiente originario e primordiale, in cui ognuno è al contempo soggetto e oggetto della storia, fa del linguaggio un elemento di comunicazione tanto quanto di distinzione del soggetto rispetto a una dimensione ontologica primordiale. Questo dialogo continuo con le scienze umane porta il filosofo a testare la concezione fenomenologica della soggettività incarnata attraverso le indagini concrete delle altre discipline e, allo stesso tempo, ad applicare un approccio filosofico e fenomenologico alle sue ricerche psicologiche, pedagogiche e antropologiche con un costante lavoro sui fondamenti. Applicando la fenomenologia allo studio del bambino, e partendo dunque dalle tematiche aperte dall’analisi della percezione e delle sue sfaccettature, Merleau-Ponty si svincola dall’eurocentrismo ingenuo presente in antropologia e in pedagogia, che vede nello sviluppo infantile il processo di un'acquisizione progressiva di una razionalità valida in sé, andando invece a definire l’ontogenesi umana come un processo dialettico. 

La presente call invita a presentare contributi in italiano e in inglese su un’ampia gamma di argomenti inerenti alle riflessioni di Maurice Merleau-Ponty sul bambino, sia per quanto riguarda possibili aperture nei confronti dell’opera del filosofo, sia in un senso interdisciplinare e aperto a letture e interpretazioni svolte alla luce della contemporaneità. Particolarmente apprezzati saranno i contributi che discutono le seguenti questioni:

  • Imitazione nello sviluppo comportamentale e nell’apprendimento infantile;
  • Rapporto tra espressione e parola infantile e tra espressione e disegno infantile;
  • Immaginario e immaginazione in riferimento al bambino;
  • Temporalità e istituzione nella costruzione dell’identità soggettiva e nel rapporto con l’altro;
  • Intercorporeità e intenzionalità nello sviluppo della soggettività;
  • Indivisione e transitivismo primordiali;
  • Dimensione storica e comunitaria dello sviluppo individuale e intersoggettivo;
  • Letture sul contributo di Merleau-Ponty alla psicoanalisi e alla pedagogia;
  • Letture del problema della validità universale della razionalità a partire dalle riflessioni di Merleau-Ponty sullo sviluppo del bambino;
  • Letture del problema dell’identità di genere a partire dalle riflessioni di Merleau-Ponty sullo sviluppo del bambino;
  • Letture del trauma infantile bellico a partire dalle riflessioni di Merleau-Ponty.

Il volume farà parte della collana mappæmundi, pubblicata da Ventura Edizioni, presenterà un contributo speciale di Talia Welsh (University of Alberta, Canada) e sarà curato da Stella Canonico (Università di Ferrara, Italia; PUCPR, Brasile). Si accettano proposte di massimo 40.000 caratteri, che andranno inviate alla mail [email protected] entro il 28 aprile 2025. Per le norme redazionali si invita seguire lo Stile Anglosassone. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito di mappæmundi oppure al link di seguito:

https://drive.google.com/file/d/1gjcC_P2HJakDNxo_6QkB_mF4x8IepbZY/view

 Per info: [email protected]

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